1933: Nasce a Treviso il 7 ottobre Apprende dal padre Vincenzo i segreti dell’arte del ferro.
1955: Presenta Autunno, grande cancello in ferro battuto con decorazioni scultoree alla Fiera di Padova dove riceve la medaglia d’argento dal Presidente della Repubblica G. Gronchi premio assegnato dalla Accademia BB.AA. di Venezia … continua a leggere
Ed è proprio lì a Treviso (patria per giunta di Giacomo Manzù, uno dei riferimenti cardine per il fare plastico e per la cifra stilistica del Nostro scultore) che il giovane Nena ha modo di acquisire i segreti di un mestiere e di una tradizione antica; la sua vocazione per l’arte e la lavorazione del ferro, il suo metallo prediletto, è precoce e sicura.
Vigile alle esperienze della scultura, da Marino Marini a Manzù a Fazzini ma anche alle grandi lezioni di Rodin o Giacometti e di Moore nella dialettica di creatività altissima, pone al centro del suo lavoro la sua idea, l’affermazione dell’uomo e del suo “valore” sì da costituire un punto fermo nella ricerca di dare risposta salda agli smarrimenti e alla crisi, alla sensazione di processi che ne mettono a rischio la presenza e il senso.
Nella densa materia tragica del Cristo l’artista fa vibrare a squarci una nuova luce, quasi un bisogno di redenzione rappresentando anche violentemente la ferocia dell’uomo e, per contrasto, il suo riso e la sua dolcezza, il grido, il canto.