Antonio Oberti

LO SPIRITO CHE S’IMPOSSESSA DELLA MATERIA
di Antonio Oberti

Il cammino artistico di Alfiero Nena, di Treviso, è quello dell’esperienza, della coscienza quotidiana del ferro, del bronzo e della terracotta. Dove l’agire stesso, concentrato in un dinamico movimento,è un impulso coscientemente voluto, è un sentimento naturale che andando ben oltre le apparenze ne fa scaturire l’interna armonia. Articolazioni e positure non arbitrarie che trovano giustificazione non in aride idee preconcette ma incrociate con un ordine classico che affida la sua genesi alla vita moderna. Ciò che è proprio di Alfiero Nena, senza ambiguità, è la congiunzione di corporale ed essenziale, di immaginazione e di realtà, di materiale e di spirituale.
Una multiforme produzione per percorrere e verificare il cammino di innumerevoli generazioni e contemporaneamente scoprire il senso innovatore del suo dinamismo figurale.
Nelle sculture in ferro egli si appropria di ciò che si trova al di là delle apparenze: un “racconto” dove le personificazioni anatomiche, passando con slancio dai vuoti ai pieni, verificano il fondamento della loro costante autonomia e il senso profondo della loro natura. Ed è appunto in funzione di tensione che il ferro, lavorato a caldo, formato e definito con il suo taglio particolare raggiunge immediatamente una adeguata verità di espressione. Forme e possibilità di essere che ponendolo tra quegli scultori che si iscrivono nel campo dell’arte con la forza e la densità di un sigillo, dichiarano con moto leggibile un ruolo culturale dalla profonda valenza.
Motivazioni e impulsi, ricorrenti naturalmente nei bronzi e nelle terrecotte, lo indirizzano con rispetto e ammirazione verso la verità umana. Tutta una ricerca che ha, alla radice del suo fermento, una matrice di grazia e di ammirazione, di necessità civile e di comunicazione. Che pone Alfiero Nena in armonia con il suo desiderio di agire in modo libero e in pace, di vivere e godere di valori che i molti egoismi di oggi vietano.
Entusiasmo e saggezza, passione e interiorità sono alla base della sua psicologia artistica e del suo fermento culturale. Per questo le opere di Alfiero Nena così percettive nei vari soggetti e nell’acuta concentrazione che ne deriva, sono da considerare in base d’una precisa e costante sensibilità, da godere nella loro interezza perché riconducono la realtà ad una misura di stile e di vibrante finezza.

Antonio Oberti
Corriere di Torin -Arte – Sabato 12 novembre 1994